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Ciao, io sono Rita:

Rendita Integrativa 

Temporanea Anticipata

(contenuto aggiornato a settembre 2022)

Quando si sottoscrive un fondo pensione, oltre a costruire e poter contare su una pensione integrativa, si amplia automaticamente la possibilità di pensionamento.

Si può infatti richiedere, qualche anno prima di aver maturato i requisiti per il pensionamento, si può richiedere una rendita attingendo totalmente o parzialmente a quanto accumulato.


R.I.T.A. permette un pensionamento anticipato di 5 anni e se si risulta inoccupati da almeno 24 mesi, l'anticipo può arrivare anche a 10 anni prima (rispetto ai 67 anni stabiliti dall'Inps per l'erogazione della pensione di vecchiaia).


E' senza dubbio un grande vantaggio offerto dalle forme pensionistiche complementari che possono sfruttare sia  quelli che desiderano andare in pensione anticipatamente si quelli che pur essendo prossimi alla pensione perdono il lavoro e incontrano difficoltà nel ricollocarsi.


R.I.T.A. è:

  • integrativa, perché viene prelevata dal capitale accumulato nel fondo pensione
  • temporanea, perché viene erogata per il tempo che intercorre tra la data della richiesta e la data del pensionamento
  • anticipata, perché viene corrisposta prima della pensione pubblica e della pensione integrativa


Cosa chiede R.I.T.A.?

R.I.T.A. è precisa!

Può essere richiesta da chi abbia aderito da almeno 5 anni alla previdenza integrativa e solo alle seguenti condizioni:

  • al momento della richiesta il richiedente deve aver concluso l'attività lavorativa. Attenzione! la cessazione è richiesta solo al momento della richiesta di attivazione della R.I.T.A. Nessuno vieta la possibilità di ricominciare a lavorare dopo, mentre si percepisce la R.I.T.A., qualunque sia l'attività che si vuole svolgere.
  • il richiedente deve aver versato almeno 20 anni di contributi presso a gestione di previdenza pubblica di appartenenza
  • avere un'età anagrafica inferiore al massimo di 5 anni rispetto a quello richiesta dall'Inps perla pensione di vecchiaia, quindi 62 anni
  • l'età anagrafica scende a 57 (quindi 10 anni prima della pensione Inps) se si risulta essere inoccupati da almeno 24 mesi. Tale stato di inoccupazione può essere attestato dal richiedente attraverso una dichiarazione sostitutiva di certificazione o mediante dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà. 

Dunque la R.I.T.A. può essere richiesta da chi, pur non lavorando, non ha ancora diritto alla pensione di vecchiaia, mancando ancora 5 o 10 anni.

Se, però, ha diritto a una forma di pensione anticipata (come accade per "opzione donna") l'aderente al fondo pensione può comunque richiedere che venga attivata la R.I.T.A. poiché non cumulabile solo rispetto a quella di vecchiaia. 

E' possibile convertire in R.I.T.A. anche solo una parte del capitale accumulato sotto forma di previdenza integrativa, lasciando intatta la restante parte che sarà erogata sotto forma di pensione integrativa. Così facendo, quando si arriverà alla data del pensionamento, terminerà la rendita temporanea e l'aderente inizierà a percepire la rendita pensionistica integrativa a vita intera (o in alternativa potrà scegliere se avere il 50% sotto forma di capitale e il restante 50% sotto forma di rendita vitalizia).

La R.I.T.A. viene erogata direttamente dal gestore del fondo pensione.

La periodicità delle rate può cambiare a discrezione della forma pensionistica di appartenenza o in base alla specifica esigenza dell'aderente che la richiede, ma la Covip (Commissione di Vigilanza dei fondi Pensione) suggerisce una periodicità non superiore a 3 mesi.

Durante il periodo in cui si percepisce la R.I.T.A. quel che resta (accumulato e frazionato) nel fondo pensione continua a essere gestito e investito, in modo tale da continuare a beneficiare dei rendimenti previsti e dunque le rate vengono riconteggiate di conseguenza.

E' conveniente la R.I.T.A.?

Direi di si.

Quando si è vicini all'età pensionabile e si perde il lavoro è certamente molto difficile ricollocarsi, perciò fermi i requisiti indicati in precedenza la R.I.T.A. diventa uno strumento importante per sopperire alla mancanza di reddito fino a quando non arriverà il momento di godere della pensione pubblica.

Allo stesso modo, per chi desidera fuoriuscire in anticipo dal mondo del lavoro, e ne ha i requisiti, la R.I.T.A. rappresenta una sorta di ponte che accompagna il richiedente fino all'età di ottenimento della pensione di vecchiaia.


E infine conviene dal punto di vista fiscale.

Normalmente le aliquote Irpef hanno percentuali variabili,  dal 23% al 43%, applicate sul reddito complessivo. 

Alla R.I.T.A. viene applicata la stessa tassazione agevolata della pensione integrativa, una ritenuta a titolo di imposta con aliquota massima del 15%. E' prevista inoltre una ulteriore agevolazione che prevede la riduzione di uno 0,30% per ogni anno di permanenza nel fondo successivo al 15° anno, per un massimo di riduzione del 6%. In questo modo l'aliquota scende al 9%.


Qualche altra informazione utile:

  • l'erogazione della R.I.T.A. si può interrompere in qualunque momento
  • se si decide di trasferire il capitale accumulato in un altro fondo (opzione sempre possibile) bisogna sapere che l'erogazione della R.I.T.A. si interromperà automaticamente
  • la parte residua presente nel fondo, non utilizzata per la R.I.T.A., può essere utilizzata per chiedere delle anticipazioni o può essere riscattata, parzialmente o totalmente
  • è possibile continuare a versare nel fondo, godendo ancora della deducibilità fiscale. Tali versamenti confluiscono in un capitale separato o possono sommarsi al capitale residuo non convertito in R.I.T.A. 
  • è pignorabile nei limiti di 1/5 della parte eccedente il "minimo vitale"
  • in caso di premorienza del percettore della R.I.T.A. il capitale residuo viene riscattato dagli eredi o dagli altri beneficiari.


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